Mi pare d’aver sentito che Penati sottolinei il fatto di non aver ricevuto l’avviso di garanzia. Voglio che si sappia: l’informazione di garanzia deve essere inviata solo quando si deve compiere un atto per il quale è prevista l’assistenza legale (art.369 procedura). Se un PM la invia fuori dalle ipotesi, commette un abuso. Questa è la legge. Si approfitta del fatto che non si è tenuti a conoscere il codice, per ingannare i cittadini, dicendosi stupiti e si tuona: “non ho ricevuto neanche un avviso!”. E allora? La regola è che le indagini si fanno senza avvisare se non quando…come sopra. Spesso sono gli stessi avvocati che dicono: il mio cliente non ha ricevuto nessun avviso di garanzia, quindi…
È un luogo comune ricorrere a questa classica affermazione. Capisco l’esigenza di difendersi dai media. In verità capita spesso che si comunichi che Tizio (se è importante) è stato iscritto nel registro degli indagati. Anche questo è un abuso di qualche PM. Queste informazioni sono riservate e hanno diritto a conoscerle (e neanche sempre) l’iscritto nel registro, la persona offesa e i rispettivi difensori. Abbiamo un sistema di regole e di garanzie. Purtroppo non viene rispettato per ragioni improprie. A me indigna la violazione delle garanzie. Vorrei una giustizia diversa. Fatta di regole, di rigore, di sanzioni, di diritti tutelati, di certezze, di tempi giusti. Una giustizia rispettata e rispettabile.La società non può emendarsi dal crimine. C’è il bene perché c’è il male.
La società deve avere gli strumenti per punire il crimine. Una società purificata l’ha invocava Savonarola e la invocano gli imitatori di tutte le epoche. I puri più puri. La società deve sanzionare. Poi attraverso la giusta sanzione, si può ottenere il risultato di profilassi criminale. Il sistema odierno è un paradosso: punisce e crea crimine. È , allo stesso tempo, giusto e ingiusto. Va cambiato. Purtroppo non è il tempo giusto. Berlusconi e i berlusconiani ne approfitterebbero subito.
Foto: Marco Leone [Deepboy]