Archivio domiciliari

Recidivi a casa. NO!

Gennaio 11, 2012 in Appunti

L’IDV non può condividere il cuore del decreto “svuotacarceri” in discussione in Commissione Giustizia.
Non è accettabile che possa estendersi la detenzione domiciliare, sino a 18 mesi, ai condannati definitivi che abbiano più volte, nel volgere di un breve arco temporale, commesso delitti della stessa indole.

Pensiamo a ipotesi di stalking, con l’animosità persecutoria che contraddistingue tale reato. Pensiamo ad episodi che hanno visto portare i comportamenti illeciti, sino a conseguenze delittuose estreme.
Non risponde alle esigenze di sicurezza, liberare di fatto soggetti portati alla reiterazione del delitto.

L’IDV ha presentato un emendamento per escludere dalla possibilità della detenzione domiciliare, i delinquenti reiterati.
La risposta è che la norma svuotacarceri, potrà avere risultati proprio perché si prevede l’applicazione ai recidivi.

L’IDV è contro. Ho espresso questa valutazione in commissione. Domani esprimerò il voto contrario.

Svuotacarceri e sicurezza

Dicembre 27, 2011 in Appunti

Il decreto legge del Ministro della Giustizia, cerca di arginare il grave problema del sovraffollamento carcerario. Anni di chiacchiere, senza che la situazione abbia visto un qualche miglioramento. Anzi è accaduto esattamente il contrario, nonostante ben 4 annunci dell’ex ministro Alfano.

Ora, tra le misure, v’è quella della detenzione domiciliare per i detenuti con una pena residua inferiore a 18 mesi.

 A novembre dello scorso anno, per lo stesso motivo, era stata prevista la detenzione domiciliare per pene inferiori a 12 mesi. Per l’appunto, con il decreto attuale, viene elevato il 12 in 18. Il provvedimento ha una durata straordinaria sino al 31 dicembre 2013.

La detenzione domiciliare esiste nel nostro ordinamento e riguarda le pene inferiori a 24 mesi. Perché, allora, il decreto?
La ragione è duplice:

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Carceri e Giustizia

Dicembre 17, 2011 in Appunti

Il sopraffollamento carcerario è un fatto oggettivo, con un terzo di detenuti oltre la capienza consentita. Ma, attenzione: bisogna scongiurare norme criminogene.
Il sovraffollamento non è da paese civile. Il carcere è privazione della libertà, non sofferenza per condizioni igieniche, di spazio, di cura.

Scontiamo l’inefficienza dell’ex ministro Alfano: colui che, in tre anni e mezzo, ha annunciato 4 piani-carcere, senza realizzarne neanche uno.

Ora si propone di alleggerire il peso del sopraffollamento con la previsione di applicazione della detenzione domiciliare per le condanne definitive sino a 18 mesi o per la pena residua da scontare inferiore a 18 mesi. Questa soluzione,  porterebbe fuori dal carcere, 4000 detenuti.

Accanto a questa misura, il Governo interviene su quelle carcerazioni di durata brevissima. Invero, ogni anno, 21.000 arrestati, stanno in carcere meno di 3 giorni. Si tratta di persone che, arrestate, vengono rimesse in libertà dal giudice, all’udienza di convalida dell’arresto. In tale caso, si prevede di trattenere gli arrestati nelle caserme o commissariati, sino alla udienza di convalida. In tale udienza, il giudice deciderà se l’arrestato debba andare in carcere o rimesso in libertà.

Altre proposte, recepiscono quelle dell’IDV, avanzate sin dal 2008, con appositi disegni di legge.

La norma che merita molta attenzione, è quella dei domiciliari per pene sino ai 18 mesi.

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