Archivio Berlusconi

Concussione o estorsione ? Questo è il problema. Berlusconi-Ruby a rischio ?Dibattito che non capisco

Marzo 18, 2012 in Appunti

 

 

Mi appaiono non giustificate le preoccupazioni collegate alla proposta di modifica del reato di concussione, riferite al processo Berlusconi-Ruby.

Infatti, nel seguire le indicazioni della convenzione di Strasburgo anticorruzione,  si vuole evitare,  quanto spesso è accaduto,  ossia il fatto che il corruttore,  dopo aver ricevuto una indebita utilità dal corrotto,  accampi una causa di giustificazione,  asserendo d’essere vittima di concussione.

In effetti,  oggi il reato di concussione,  è costruito sulla condotta del concussore subita dalla vittima.

La proposta di modifica,  è nel senso di collocare la condotta di concussione,  nel reato di estorsione,  con un comma aggiunto che recita: Continua a leggere →

OGGI SI VOTA. Corruzione: lo stato dell’arte. Come il medico pietoso, lo Stato non cura la piaga che infetta

Marzo 11, 2012 in Appunti

OGGI IN AULA SI VOTA IL MIO DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA CONVENZIONE DI STRASBURGO CONTRO LA CORRUZIONE.

La corruzione è un male diffuso nel mondo, altamente nocivo  perchè altera la regola del buon e imparziale funzionamento della pubblica amministrazione e determina una crescita dei costi del prodotto o del servizio. La consapevolezza della malattia,  ha indotto gli Stati a cercare di darsi regole comuni o omologhe,  specie considerando la trasnazionalità del fenomeno corruttivo.

L’Italia,  è uno dei paesi più esposti al mondo.  La Corte dei Conti ha stimato che la corruzione  costa al nostro paese 60/70 miliardi di euro l’anno,  determinati dalla lievitazione dei costi dei prodotti o servizi,  anche sotto forma di minore qualità e,  quindi,  di necessità di plurimi interventi,  per offrire ai cittadini qualcosa con standard accettabili.

Faccio l’esempio di una strada,  mal realizzata,  perchè a causa del pagamento di mazzette,  non è stata controllata la qualità del materiale impiegato.  Quella strada sarà devastata continuamente dalle buche nel manto stradale.  Bisognerà frequentemente  intervenire,  casomai con le medesime procedure afflitte da corruzione,  per dare al prodotto uno standard accettabile.  Il costo della strada lieviterà costantemente.  Il vizio iniziale è così diventato una incubatrice di successivi vizi.  Costo più costo più costo più…senza fine. Continua a leggere →

Prescrizione. Cosa è e perché. Un marchio d’infamia per l’uomo pubblico

Febbraio 26, 2012 in Appunti

Si aggiunge in coda alla nota che segue, per chi volesse approfondire, la linea guida di riforma dell’istituto della prescrizione, redatta dalla Commissione ministeriale del 2007, che richiama il lavoro delle precedenti commissioni.                                                                                                                 

tribunale MilanoCommesso un reato, dopo un certo periodo di tempo,  non è più possibile procedere penalmente nei confronti del colpevole.
La ragione di questa norma, si spiega con il fatto  che,  se lo Stato non riesce ad esercitare il suo potere entro un tempo prestabilito,  è come se vi rinunciasse.

E’ ovvio che vengano colpiti dalla prescrizione,  le situazioni più diverse,  non esistendo la possibilità di fare una legge per ogni singolo caso.  Faccio un esempio.
Viene scoperto il cadavere di una persona.  Fatti gli accertamenti,  si ha la certezza che si tratti di morte violenta,  risalente a 30 anni prima della scoperta.  Ulteriori indagini,  consentono di conoscere il nome della vittima,  la ragione violenta della morte,  il possibile autore dell’uccisione.
Viene interrogato il presunto omicidia, che confessa il motivo e le modalità dell’omicidio.
Ma sono passati 30 anni.  Il reato è prescritto per il decorso del tempo.  E la medesima cosa accadrebbe,  se il tempo massimo maturasse dopo la condanna,  anche confermata in appello, ma ancora pendendo il processo in Cassazione.

La legge stabilisce quanto è il tempo massimo di ogni reato.
Per il reato di corruzione di un testimone,  reato ricostruito definitivamente dalla Cassazione con  la sentenza Mills,  il tempo massimo era di 10 anni.  Sino al 2005,  il tempo della prescrizione, era di 15 anni.  Poi, con la legge cosidetta exCirielli  (una delle leggi ad personam,  di cui ha beneficiato Berlusconi,  in altre 4 occasioni),  sono stati notevolmente accorciati i tempi della prescrizione.
I giudici di Milano,  facendo i conti,  hanno deciso che è scaduto il tempo massimo.
Prima di dichiarare la prescrizione,  il Tribunale  aveva l’obbligo di valutare se Berlusconi dovesse essere assolto perchè non colpevole.  Fatta questa verifica,  più semplice quando avviene da parte dello stesso giudice che ha istruito il processo, avendo escluso di dover assolvere Berlusconi, ha applicato la legge,  ossia non ha emesso la sentenza di condanna,  perchè il reato è prescritto.
In questo caso,  quasi tutto viene cancellato.  Rimangono in vita solo le obbligazioni civili scaturenti dal reato.  Ad esempio,  lo Stato può chiedere i danni a Berlusconi,  scaturiti dall’essere stata deviata la giustizia con la corruzione del testimone Mills.
Ecco la ragione per cui la difesa preannuncia l’appello,  essendo altamente prevedibile che,  nella motivazione,  saranno spiegate le ragioni del perchè Berlusconi non è stato assolto.

Insomma la cosidetta sentenza di condanna senza pena.  Un marchio di infamia per un uomo pubblico.

Appartiene alla categoria delle fandonie,  il proclama della innocenza di Berlusconi,  subito diffuso dall’apparato, che  tenta,  così,  di prendere in giro i cittadini.

                                                                                                            

Per chi volesse approfondire,  allego, come detto,  a seguire le linee guida della commissione ministeriale per la riforma del codice penale, del 2007,  sull’istituto della prescrizione.  I lavori della commissione,  si collegano a quelli delle precedenti commissioni ministeriali:

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Quando gli imputati vogliono riformare la Giustizia

Febbraio 16, 2012 in Appunti

Lestamente, Berlusconi, ha approfittato delle parole dette o attribuite, al Capo dello Stato, per lanciare i suoi strali contro la Giustizia, seguito dal coro dei cortigiani.
Comprendiamo Berlusconi.
Ha avuto ed ha incontri ravvicinati con la Giustizia ed i giudici. Da imputato e da condannato, in più occasioni, poi prescritto, grazie alla concessione delle attenuanti generiche (si concedono, ovviamente, al colpevole) e grazie alla prescrizione dimezzata con la legge cosiddetta ex-Cirielli.
Insomma, quando si parla di Giustizia e giudici, Berlusconi diventa ansiogeno e livoroso.
Figurarsi se, proprio uno come lui, possa pensare alla riforma della Giustizia. O meglio, ci pensa. Ma da imputato e condannato prescritto. Umana comprensione. Il massimo della concessione che possiamo fare. Per il resto, zero.
Insomma ragiona e parla come un qualsiasi imputato. Appartiene a quella parte di umanità, che convive con un malessere intimo e sedimentato, di avversione a codici, leggi,sanzioni, condanne, pene.

Pensate che, se si chiedesse a Salvatore Riina, di riformare il 41 bis, non avrebbe idee in proposito? Un riformista.

La politica e le idee strategiche: un delitto. Un esempio.

Febbraio 6, 2012 in Appunti


Ho scritto questo pezzo da tempo. Ora si parla molto di assenza di politiche strategiche. Questa storia italiana aiuta a capire. Se volete saperne di più, andate su internet e digitate Desertec. È l’idea di Rubbia che l’Italia non ha voluto.

 

La crisi di fornitura del gas, ripropone il problema della delittuosa politica del governo Berlusconi, nei primi anni del 2000, in materia di energia. Il nostro paese era all’avanguardia nelle energie alternative, grazie al genio italiano di Carlo RUBBIA, inventore del solare a concentrazione termodinamica. Ma la sua invenzione, incontrava grandi resistenze nel partito del nucleare. Carlo RUBBIA iniziò una battaglia contro l’insensibilità del Governo. Purtroppo, da Presidente dell’ENEA, si trovava con un consiglio d’amministrazione ostile e speculare alla posizione del Governo. Si scontrò. Vinse la battaglia per la nomina del direttore generale, rivolgendosi positivamente al TAR. Fu la scusa ed il momento per farlo fuori. BERLUSCONI, infatti, emanò un decreto, mandando via dall’ENEA, il premio nobel Carlo RUBBIA. I suoi progetti vennero accantonati, perchè il business era il nucleare. Carlo RUBBIA, iniziò a  lavorare all’estero, portando e realizzando il suo progetto (Spagna, USA, India) , ma l’Italia è rimasta a guardare. Solo per uno stimolo, riproduco un articolo di sintesi del problema. Su Google, potrà arricchirsi la conoscenza. SCOPRIRETE IL PIU’ GRANDE DELITTO COMMESSO IN DANNO DEL POPOLO ITALIANOContinua a leggere →

Prescrizione del reato. La gente civile ed i barbari

Febbraio 4, 2012 in Appunti

Si parla molto di prescrizione negli ultimi tempi, a proposito del processo Berlusconi-Mills.

La prescrizione è una causa che estingue il reato per il decorso del tempo. Ossia, dopo un certo periodo dalla commissione del reato,  c’è la cancellazione.  Così è nel nostro codice penale. Nel 2005,  sono stati accorciati di parecchio i tempi di morte di un reato (legge ex-Cirielli).

La regola generale è che la prescrizione è pari alla pena massima prevista per un reato: se per un reato,  la pena massima prevista è di 10 anni,  la prescrizione è di 10 anni, decorrenti dal momento in cui il reato è commesso. Se per un reato punito con la pena massima di 10 anni,  non si trova il colpevole, dopo i 10 anni il reato “muore”, anche se viene scoperto il colpevole, dopo 10 anni e un giorno.  Inoltre,  il processo che non si concluda definitivamente,  entro i 10 anni (oltre un aumento di un quarto per atti interruttivi),  dalla commissione del reato,  muore.  Continua a leggere →

GLI SFACCENDATI E LA POLITICA

Novembre 23, 2011 in Appunti

Capita che qualcuno domandi quale sia il futuro dell’Italia dei Valori, nella nuova fase della politica post Berlusconi.

In particolare ricorre un’affermazione, con intonazione interlocutoria: IDV è orfana di Lui.

A parte ogni considerazione sul dato della effettiva scomparsa dalla scena politica del soggetto in questione, non può ignorarsi la vivacità e lo spirito di rivalsa del berlusconismo, i guasti in itinere, il virus istituzionale, le tarme che scavano il legno.

E’ insidiosissima l’ammiccante sollecitazione ad abbassare la guardia,  per condurre l’impegno politico in una fase di relax.

In verità, molti dei nostri più accesi “combattenti”, sono pigri nella sostanza, avendo trovato di estrema comodità l’uso dei temi di intervento politico, per come giornalmente offertici  dal “nemico”, secondo modalità e agenda da questi scelte.

L’elaborazione, sviluppatasi nel tempo, del progetto e programma politico dell’IDV, è stata, per pigrizia, trascurata e non metabolizzata.

La politica è impegno di studio, di analisi, di sintesi:  l’IDV ha una sua concezione della economia, del mercato, della giustizia, delle istituzioni, dell’architettura costituzionale, della informazione, delle politiche giovanili.

Quelli che si sentono “orfanelli”, si mettessero a studiare e scoprirebbero il vero fascino della politica che, non è nell’avere sottomano un nemico, bensì nell’avere da risolvere un problema, nell’interesse della collettività, in funzione della quale, è nata la stessa parola “politica”.

Io vivo, con speranza, la possibile liberazione da Berlusconi, così da potermi impegnare a dare il mio contributo per costruire il paese che vorrei per i miei figli.

 

Dimissioni? Con calma. Prima il risiko…

Novembre 9, 2011 in Appunti

Silvio Berlusconi Il paradosso italiano conosce una nuova pagina. Creativi, come sempre. Il capo del Governo si reca dal capo dello stato, per comunicare di non avere più maggioranza.
Ma non rassegna le dimissioni; le annuncia per il futuro, perché prima urge l’approvazione della legge di stabilità.

Il capo dello Stato, ne prende atto.
Ma se non c’è la maggioranza, come si garantisce l’approvazione? Con voti prestati dall’opposizione? Non è questo un paradosso? Insomma Berlusconi, non si dimette perché prima deve approvare una legge, senza avere una maggioranza. Di costituzionale non c’è nulla.

Conseguenza: viene paralizzato il quadro politico e il capo dello Stato è congelato, nelle sue prerogative, avendo avallato questa anomala strada.Tutto appare diabolicamente proteso alla lotta per conservare il potere. Mentre il Paese è in una situazione definita drammatica.
Ai danni dei cittadini, si gioca a risiko.

Politica, risorse, territorio e condoni

Novembre 6, 2011 in Appunti

L’ Italia è un paese con estesissimo dissesto idrogeologico.
Le Regioni hanno, da tempo, proceduto alla mappatura del rischio e, sulla base delle fasce di rischio,  il governo centrale dovrebbe fornire le risorse finanziarie.

Ho avuto la possibilità di apprezzare il lavoro fatto dalla Calabria (prima regione a farlo), di studio del territorio e individuazione delle zone a rischio.
Senonché i fondi stanziati coprono una parte ridottissima del necessario. L’esito paradossale è che, ogni anno, si spende dieci volte di più per riparare i danni dei disastri, di quanto si spende per prevenire.
Si osserva che la diffusione del rischio, è cosi estesa, da non potersi, anche facendo prevenzione, non subire gli eventi disastrosi. Insomma, se si evita in un luogo un disastro, non può evitarsi che si verifichi in un altro luogo. La fatalistica accettazione di tale impostazione, determina la scelta di tagliare le risorse per i piani di prevenzione del dissesto.

È, poi, veramente grottesco che Berlusconi manifesti “cordoglio”, denunciando il fatto che in Italia, si è costruito dove non si doveva costruire. Proprio LUI, il propugnatore dei condoni.  

Prescrizione breve. Altro che democrazia parlamentare, questa è studiata pigrizia

Ottobre 28, 2011 in Appunti

Silvio BerlusconiSino all’ultima settimana di novembre, non dovrebbe parlarsene.
Lo scorso martedì, erano però pronti a fare il bliz, imponendo all’aula l’esame del disegno di legge che sta a cuore a Silvio. È certo, perché un collega del pdl, mi ha confidato che erano stati precettati.
Poi, è successo un qualcosa (senso del pudore?), e non se ne è parlato.
Per le prossime due settimane, l’attività, è già programmata. I regolamenti parlamentari, non ci danno margini di manovra: costretti a subire l’inerzia nell’esame dei tanti disegni di legge in materia di giustizia.
Altro che democrazia parlamentare. Questa è studiata pigrizia!

Foto: Downing Street