Politica e linguaggio. La via breve e l’ipocrisia lunga

12 Febbraio 2017 in Appunti

La comunicazione cambia il linguaggio e non solo della politica.

E’ sparito il ragionamento perchè richiede tempo e chi legge o ascolta, si annoia.
E’ sparita anche la riflessione.
Ricordo quando, al senato, mi facevano un’intervista.
La raccomandazione era: 15 secondi, questo è il tempo televisivo.
E allora era tutto un industriarsi mentale per esporre un concetto col cronometro.
Vincente è trovare la frasetta ad effetto.
La volgarità è la scorciatoia concettuale. Per i giornali, conta il titolo.
Quando Grillo chiese: cosa fareste se vi trovaste, di notte, con la Boldrini in macchina?, era consapevole che avrebbe raccolto molte frasi volgari e sessiste. Offendeva con le parole degli altri.
Sintesi e volgarità sono il binomio perfetto.
Avete anche voi notato come le frasi che raccolgono più applausi, sono quelle con una parola volgare enfatizzata? Diventa concetto.
Ormai è così. Con tanta ipocrisia scandalizzata.