La premiata sartoria Gabanelli
31 Ottobre 2012 in Appunti
Report ha mandato in onda la scorsa domenica, un preteso servizio giornalistico d’inchiesta, con il fine evidente demolitorio dell’IDV e di Antonio Di Pietro.
La tecnica dell’inchiesta è consistita nel privilegiare volti e parole degli avvelenati accusatori di Di Pietro (pluricondannati per le loro false accuse) in controcanto con il taglio e cuci riservato ad Antonio Di Pietro.
Basta vedere la massa di documenti messi a disposizione sul sito di Di Pietro, per rendersi conto della pervicace disinformazione della premiata sartoria Gabanelli.
Moltissime menzogne costruite sulle omissioni e false affermazioni. Eppure la documentazione che tutti possiamo consultare e farci un’idea, era a disposizione della Gabanelli.
Ma non contano le carte e le sentenze della magistratura, non contano le condanne dei velenosi nemici di Di Pietro, non contano le certificazioni.
Allora, essendo la verità un fatto oggettivo che tutti possono verificare (ripeto andate sul sito di Di Pietro), rimane una domanda alla quale, il tempo darà risposta: chi è il mandante dell’operazione? Quale potere è stato toccato dalle battaglie dell’IDV? Chi ha avuto l’interesse alla disinformazione demolitrice?
Come ho già avuto modo di esprimirmi in questa triste vicenda,penso che Di Pietro abbia tutto il diritto di chiamare in causa la Gabanelli per tutelare la sua onorabilità di fronte ai suoi elettori. Tanti sciacalli, dopo avere tempestivamente criticato il Di Pietro hanno chiesto di non denunciare la Gabanelli, penso invece che dovrà assumersi le sue responsabiltà.
Può anche non denunciare la Gabanelli e Rport (e la RAI), ma la stessa non potrà cavarsela con due parole a fine trasmissione e un sorrisino beffardo. Come è stato organizzato il servizio è chiaro (telecamera e luci pessime per Di Pietro) grande risalto e ottime inquadrature, con domande prestabilite, per i vari contestatori di dubbia fama. La Gabanelli ha finito, se ha mentito su cose che conosco allora lo fa sempre, urge una rettifica seria e approfondita.
la difesa di di pietro non convince,una per tutte la società costituita con la tesoriera per l’acquisto di un appartamento, e poi certe incertezze certi non ricordo ecc,dimostri in modo circostanziato tutto e poi quereli immediatamente la gabanelli e la Rai…..per favore non fatemi ridere….tengo a dirvi che sono stato un elettore del vostro immacolato di pietro,tenetevelo,ormai gli italiani hanno capito alle prossime politiche scomparirete
Rimarrà deluso. IDV sará più forte e incisiva di prima. Non ci piegheranno i poteri forti e i loro servi. Ci segua e vedrà: non potremo accontentarla.
Ho una grande stima per la Gabbanelli,ma se nell’ultima trasmissione di Report se ha ,come voi dite cercato di demolire, ho riportare notizie non vere sul nostro Di Pietro ,è bene quererarla per diffamazione e che chieda scuse e rettifiche su organi di stampa e televisivi.
Questa difesa ‘d’uffcio’, come quella di Travaglio altrove pubblicata, non elimina tanti legttimi dubbi. Che dire? Strano, ad esempio che Travaglio, sempre così severo e pronto a condannare, se ne esca in questa occasione con questa generosa quanto inusuale assoluzione, improntata ad una sofistico ‘sì, ma’ e ad un mieloso ‘volemese bene’, giustificato, a suo dire, dalla considerazione che Di Pietro ‘di errori ne ha commessi, ma tutti emendabili perchè il saldo rimane positivo’. Il servizio di Report avrà anche forzato in una certa direzione l’interpretazione dei fatti, ma mi pare che i fatti non possano essere negati: e se non assurgono a fattispecie penale -come ha accertato la magistratura, sottolinea Travaglio- questo non significa che essi rispondano a quella moralità e correttezza (politica e non) che è l’emblema stesso di IDV, non significa che il comportamento di Di Pietro sia esente da (giuste) critiche e politicamente approvabile. Di Pietro in quella imbarazzante (ed imbarazzata) intervista avrebbe fatto meglio ad ammetterlo (e ad emendare gli errori, ‘emendabili’ come dice Travaglio, ma mi pare non emendati), anziché lanciarsi in … filosofiche elucubrazioni tipo ‘mia moglie non è mia moglie’, frutto non di una ‘scarsa abilità dialettica’ (figuriamoci se uno che per tanti anni ha vestito gli abiti del grintoso P.M. non sia più capace, all’improvviso, di difendersi e magari attaccare), ma, più ragionevolmente, di una mancanza di contro-argomenti, o meglio contro-fatti. Nè Travaglio può portare a discolpa di Di Pietro altri fatti -che, per quanto possano essere fatti, non sembrano possano scalfire più di tanto quelli ‘imputati’ a Di Pietro- che lui cita, come ad esempio, il fatto -incontestabile- che il figlio Cristiano finì sotto inchiesta; o che le case non sono 56, ma ‘oggi’ (e ieri?) sarebbero solo 7 o 8 (strana questa imprecisione per uno sempre così pignolo e ben informato come Travaglio!) tra la famiglia Di Pietro, famiglia della moglie (quella che ‘non è sua moglie’?) e i due figli; o che la sostanziosa donazione (circa un miliardo di lire) fatta dalla Borletti -come precisa lo stesso Travaglio- per sostenere Di Pieto nella speranza -ma forse sarebbe più corretto dire ‘alla condizione’- di un suo impegno politico, fosse un regalo del tutto personale per il beneficiario, per cui questi era autorizzato -legalmente o comunque moralmente e politicamente- ad andarselo, come suol dirsi, a sputtanarselo per scopi e piaceri personali (peraltro, ammesso che il partito a quel momento non esisteva ancora, certamente, una volta venuto ad esistenza, quei soldi dovevano essere riversati allo stesso per i fini politici per i quali erano stati donati: o no?). Nè, soprattutto, basta dire, per assolvere Di Pietro, che senza l’IDV non avremmo votato i referendum, non avremmo avuto i girotondi, non ci sarebbe stata opposizione, ecc. ecc. -certamente tutti meriti da ascrivere a Di Pietro, che gli elettori attenti non trascurano-, perchè è come dire, ad esempio, che dovevamo tenerci e votare i partiti ladroni della ‘Prima Repubblica’ perché, senza di loro, non avremmo avuto in Italia (una certa) democrazia, (un certo) progresso, (una certo) benessere economico, ecc., insomma che la storia sarebbe stata diversa. Come pure non basta dire che non importa il numero delle case, ma quello che Di Pietro farà (futuro normalmente incerto, ma nelle parole di Travaglio rassicurantemente certo) di qui alle elezioni, perché è come dire che bisogna votare gente come Scajola, Lusi, Fiorito, ecc. poiché non importa quante case e come hanno acquistato-ricevuto, ma quello che (dopo sincera e doverosa emendatio) faranno in futuro, dato che il passato ed il ‘curriculum’ di una persona (quello che dovrebbe essere passato a setaccio prima di ammetterla in un partito e nella politica in genere) non sono, in questo mondo, da considerare valide credenziali! Insomma, quello che colpisce -e ferisce gli elettori e simpatizzanti di IDV- è l’evidente mancanza di trasparenza in tutta questa vicenda, proprio in un partito (e nel suo massimo rappresentante) che fa della trasparenza, della moralità, della legalità il proprio dichiarato cavallo di battaglia, al punto da rafforzare l’opinione -non certo qualunquistica, visto lo spettacolo che a mala-politica ci mette sotto gli occhi tutti i giorni- che i ‘furbetti’ ci sono dappertutto e che il sistema dei partiti è totalmente marcio.
Perché non leggete le carte messe a disposizione di tutti? Parlate e scrivete ma non leggete. Faticoso?
Chi può star dietro all’attacco della Gabanelli se non un partito che non ha voluto allearsi con l’idv preferendo l’udc?
Li Gotti,dovete finirla con queste farse.Proprio lei poi,mi ricordo benissimo quando approvaste nel settembre 2007 il ddl mastella che conteneva la stessa limitazione alla pubblicazione delle intercettazioni fino alla fine delle indagini preliminari,proprio come il ddl Alfano e poi avete fatto caciara contro la stessa norma di Alfano.E anche in questa occasione:certo,ma che ce frega se Di Pietro ha fatto un partito personale,per anni niente congressi,ha fatto un associazione con a capo lui e altri due suoi fidato con lo stesso nome del partito che poi gestiva i finziamenti pubblici e se ha fondato una società per azioni chiamata An.To.Cri con cui ha comprato immobili che poi ha affittato,guarda caso,al partito da cui riceve(riceveva) un affitto con il quale la società pagava anche i mutui:se lo avesse fatto un qualunque altro partito,avreste gridato allo scandalo.E poi,ci spieghi,come mai ha voluto creare una società per comprare degli immobili:per pagare meno tasse?Per poter agire in qualche modo piu’ conveniente rispetto a comprarli direttamente lui?Tanto moralismo da parte vostra e di Di Pietro,che avete messo sempre anche in situazioni non penalmente rilevanti per gli altri,ma quando tocca a voi,rispondete come vi rispondevano gli altri in quei casi.Siete un po’ come erano i comunisti del PCI:doppio pesismo e doppie verità.
mi spieghi,Li Gotti,come mai Di Pietro ha voluto creare una società per comprare e gestire gli immobili?Perchè non li ha comprati direttamente lui?
Fino ad oggi, ho nutrito la speranza che sopravvivessero, in questo Paese, ancora un pugno di persone che lavorassero per amore della verità. Domenica sera, Milena, sei uscita da questo pugno. Perchè? Anche un misero inpiegato dell’inps come me sa leggere una carta catastale, un 730, mentre la tua redazione ha tirato fuori quella valanga di stronzate. Ti hanno ricattata? Io non ho mai votato IDV, sono un’attivista 5 stelle dalla sua fondazione, ma so leggere, Milena, tu no?
Visto che gli strafalcioni giornalistici dell’inchiesta di report non possono essere causati da errore in quanto un qualsiasi mediocre giornalista avrebbe preso le carte e non le testimonianze di veltri e di domenico,
…ma allora,
chi tira per la giacchetta la GABANNELLI…?
cui ProDest ?
A proposito di sartoria e tagli su misura,
pare che Gabannelli sia un cognome di provenienza della provincia bolognese che riferisce al termine italiano antico gabbanella, gabbano, quindi casacca, giacchetta; appunto la giacchetta…
[…] senatore Luigi Li Gotti (Idv), addirittura, parla della premiata sartoria Gabanelli e accusa Report di disinformazione. Una retorica utilizzata, più o meno, da tutti coloro che sono […]
Se la Gabanelli ha mentito allora mente sempre forse per fare piacere a quella parte della sinistra che quando è stata per ben DUE volte al potere non ha fatto assolutamente NIENTE per l’Italia e gli italiani.
Evidentemente, caro Li Gotti, tutti aspettano Report (e la Gabanelli) come la domenica si aspetta il prete per dire messa o confessarsi. Eh sì, per loro è la Bibbia, sacra, unica, inviolabile. E poi ci lamentiamo che tante persone non trovano lavoro! Per quanto riguarda i tuoi interrogativi rispondo facilmente: il mandante è il PD, così come lo è per la Gabanelli per il tramite – su RAI 3 – della Berlinguer. Ed i motivi sono facilmente intuibili. Se vuoi avrei bisogno di più spazio per esprimere le mie opinioni.
Sicuramente Di Pietro è da criticare e anche l’IDV per la forma partito che non mi piace pewrché io rimpiango ancora il PCI ed il centralismo democratico però è anche vero che le accuse patrimoniali mosse a Di Pietro sono viziate da evidenti pecche dovute a somaraggine catastale da parte degli accusatori o da altri motivi che non si possono dire ma si possono facilmente pensare. Di Pietro ha iniziato a chiarire e se lo farà fino in fondo e lo saprà ffare con semplicità ed efficacia allora ne uscirà più forte e sarà fallito il tentativo di colpire lui e l’IDV. In ogni caso o l’IDV si trasforma in partito vero e seriamente organizzato come il PCI o prima o poi presto finisce davvero per implosione.
Per rispondere alla sua domanda “chi ha avuto l’interesse”, temo che in questo caso il fuoco possa essere amico. L’IDV è l’unico concorrente del M5S in quanto a bacino di voti. Il lancio a PdR da parte di Grillo è facile facile (tanto sa benissimo che non accadrà mai) ed è teso ad eliminare IDV da possibilità di governo.
Un’ultima cosa: trovo grave questo attacco indiretto alla magistratura: si fa passare il concetto che la TV vale più delle sentenze nella ricerca della verità.
Quando ho visto la trasmissione report mi sono immediatamente arrabbiato e mi sono sentito tradito, proprio da una persona nella quale credo. Poi leggendo gli estratti catastali si evince inconfutabilmente che tutta quella babilonia di immobili non esiste, ma c’è soltanto il frutto di una vita di lavoro per la quale è più che lecito avere qualche risparmio trasformato in appartamento, altrimenti verrebbe da pensare che uno i soldi se li è giocati tutti al casinò. Ecco perchè è giusto punire chi procura discredito a titolo gratuito, e quindi anche la trasmissione report se ha sbagliato clamorosamente è giusto che paghi il dovuto prezzo. Idem dal comico Crozza, altro personaggio molto simpatico. Mi aspetto quindi da entrambi per i quali ho sempre avuto una grande stima la dovuta rettifica e magari delle scuse ufficiali, ma se così non fosse è altrettanto giusto che i giudici quantifichino il danno arrecato alla persona e al partito che è incalcolabile. Ci vogliono decenni per costruirsi una credibilità, soprattutto se si è un personaggio pubblico, ma bastano pochi settimane per distruggere una vita di impegni e di sacrifici. Quindi i migliori auguri affinchè la verità trionfi e chi ha sbagliato paghi a caro prezzo la sua leggerezza, e spero inoltre che se una mano è stata tesa proprio da Grillo che è notoriamente uno che di alleanze non ne vuole sentir parlare, è saggio stringergli la mano, ma anche in fretta, evitando l’errore di Bersani, perchè dai voti e dalla credibilità ottenuta lì c’è il futuro dell’Italia e quindi di tutti noi.
Gentile Sig. Vincenzo, a me il discorso di grillo non è sembrata una mano tesa, piuttosto un’orazione funebre (metaforicamente s’intende). Ha sempre detto “i partiti sono morti”, non credo abbia mai detto ‘ad esclusione dell’idv’.
Lo scopo ultimo, credo, sia quello di far diventare il movimento l’unica forza politica del paese.
Spiacente divergere dalla gran parte della pletora di plaudenti indignati, ma trovo disdicevole ed incoerente assalire la Gabanelli per il Report su Di Pietro (ed IdV) -in gran parte incontestabile nelle sue verità- dopo averne magnificato le doti di Giornalista obiettiva, libera da gioghi economico-politici…Ecco perchè l’Italia non può e non deve cambiare…Errare (e non parlo certo della coautrice del settimanale di Rai 3) è umano: risparmiatevi la perseveranza, almeno…
Mi permetto di ricordare che il sen. Di Pietro – rispetto a quanto annunciato all’indomani della puntata di report – ad oggi (5 dicembre 2012) non ha ancora pubblicato l’elenco e la somma totale dei risarcimenti danni ricevuti e le visure catastali (limitandosi a mettere in rete soltanto quelle relative ai due figli).
Certamente report avrebbe dovuto ricordare che gli intervistati erano stati condannati (con sentenze recenti confermate in appello) però in quelle stesse sentenze, a leggerle attentamente, si parla anche di “opacità nella gestione” e, quindi, al di la delle stesse, da uno come lui ci si aspetta(va) una certa prevalenza della c.d. “questione morale”.
Riguardo, invece, alla donazione Borletti, potrà verificare che lui stesso (Di Pietro) nel 2009, rispondendo a libero, ha scritto sul suo blog di aver ricevuto circa 300 milioni delle vecchie lire (il post è ancora visibile) quando invece l’importo è stato di circa un miliardo delle vecchie lire (da prima non ricordato ma poi non smentito neanche nella trasmissione TV servizio pubblico che gli era stata ritagliata su misura.
Pertanto, al fine di riacquistare la fiducia che lo ha sempre contraddistinto, dovrà necessariamente fornire risposte adeguate perchè se uno è in buona fede non può temere NESSUNA trasmissione e nessuna sede, tantomeno report cui è stata sempre lodato per le sue inchieste giornalistiche (quando hanno riguardato la “controparte”).
Cordialmente.