Anticorruzione 2: il genio italico sforna leggi per stupire il mondo.

Ottobre 20, 2012 in Appunti

 

Dopo l’analisi di ieri, della nuova concussione, di cui vanno orgogliosi Monti e Severino (in verità capisco Monti che,  non essendo un tecnico, si fida di ciò che gli dicono,  capisco molto meno la professoressa Severino,  che è un qualificato tecnico).

In aula il ministro Severino,  rispose alle mie critiche,  sul ritorno al codice Rocco sul punto della concussione,  affermando:   “Mi fa piacere che sia stato ricordato un ritorno al codice Rocco,  perchè,  vedete,  esso rappresenta ancora oggi un faro di civiltà giuridica.  E’ considerato in altri paesi europei ed extraeuropei un codice tecnicamente perfetto”.

Se così è,  perchè il ministro Severino ha sdoppiato la concussione, prevedendo la condanna della vittima della concussione per induzione?  Com’è che il codice Rocco,  illumina a corrente alterna?

Ieri Monti, dopo le sperticate autoglorificazioni,  ha detto che sulla corruzione,  avrebbero potuto fare di più ma che non sarebbe stato possibile.  Ebbene,  perchè Monti e Severino,  non dicono agli italiani chi ha messo ostacoli,  quali poteri son scesi in campo,  per bloccare la riforma promessa e sperata? 

Due altri “capolavori giuridici”,  segnano la pessima legge anticorruzione:  i due nuovi reati di traffico di interferenze illecite e la corruzione tra privati (entrambi indicati dalla convenzione di Strasburgo).

Ecco cosa è stato fatto.

1. Corruzione tra privati.  E’ stato modificato l’art.2635 del codice civile,  già cambiato con decreto legislativo n.39 del 27 gennaio 2010, che punisce l’infedeltà degli amministratori,  dei direttori generali, dei dirigenti ecc., che sono infedeli e procurano un danno alla società di cui sono dipendenti. 

Ora l’art.2635,  senza cambiare numerazione,  invece di titolarsi  “Infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità”,  si titola:  “Corruzione tra privati”.

Ma non c’entra proprio nulla con la corruzione privata così come delineata nella Convenzione di Strasburgo,  proiettata nell’ottica della difesa del cittadino,  spesso costretto a pagare sottobanco un servizio o un bene che una società privata,  spesso in regime di monopolio,  è tenuta a fornirgli  (es. telefonia, gas, ecc.).  Quante volte è capitato che il cittadino,  debba pagare un di più per avere un bene fornito da privati monopolistici?  Questo doveva farsi:  tutela del cittadino e del mercato,  dalla vessazione dei monopolisti che operano peggio dei pubblici amministratori corrotti.  La Severino ha,  invece,  cambiato la titolazione di un articolo del codice civile esistente.  Una chiara vendita di fumo,  per dire che è stata applicata la convenzione di Strasburgo.

 

2.  Traffico di influenze illecite.  E’ la cosidetta norma anticricca,  ossia l’attività del mediatore che  sfrutta le relazioni con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio,    per ottenere,  da questi,   un atto contrario ai doveri d’ufficio.  La convenzione di Strasburgo dice che la remunerazione del mediatore,  per il suo illecito traffico,  può essere  “qualsiasi vantaggio indebito”.  Nella norma voluta dal Governo,  invece,  il prezzo o remunerazione per la mediazione illecita,  deve essere  “denaro o altro vantaggio patrimoniale”.  Sicchè,  se il mediatore riceva un  “qualsiasi vantaggio indebito”,  che non sia denaro o vantaggio patrimoniale   (ad esempio la promessa di una candidatura o una campagna di stampa benevola),  non c’è il reato,   pur se c’è il risultato di ottenere,  dal pubblico ufficiale,  il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio.  La pena è poi,  ridicola:  reclusione da 1 a 3 anni.

 

Questa è la  “grande, grande, grande”  legge fatta per contrastare la corruzione,  di cui il Governo si inorgoglisce.

 Con il no alle nostre proposte di introduzione del reato di autoriciclaggio, della modifica del voto di scambio politico-mafioso,  della ripenalizzazione seria del falso in bilancio,  della revisione   (dopo i guasti dell’ex Cirielli,  voluta da Berlusconi)  dei tempi della prescrizione.  Il Governo ha detto che son tutte cose da farsi, ma non ora.  Perchè?   Silenzio totale.  Anzi una parolina,  Monti e Severino,  l’hanno detta:  non volevamo appesantire troppo la nostra  “grande”  riforma.

Ma fateci il piacere!  Avete solo indebolito l’esistente.