Giustizia: sciocca “polemica” del responsabile PD che critica i progetti dell’IDV per la Giustizia, senza conoscerli o capirli.
17 Ottobre 2012 in Appunti
Leggo ora un’intervista del responsabile giustizia del PD, on. Andrea Orlando e scopro un giudizio negativo sulla politica della Giustizia dell’IDV, definita “forcaiola”.
Io non so che cosa abbia letto del nostro programma, l’on.Orlando. So quello che, pazientemente, gli ho spiegato (lui non è un tecnico della materia), quando cercai di impostare la linea politica sui punti salienti della Giustizia, che diligentemente condivise.
Devo dare atto ad Andrea Orlando del grande rispetto mostrato per il programma per la Giustizia dell’IDV, articolato in 25 disegni di legge, contenenti le proposte di riforma struttuale (Ufficio per il Processo, informatizzazione, assunzione di personale amministrativo, progressione di carriera per i 40 mila dipendenti che attendono da circa 15 anni) e di riforma di sistema (codice penale, codice di procedura penale, processo civile, processo del lavoro, diritto societario), ampiamente condiviso e spesso ripreso nei disegni di legge del PD.
Ora, l’on.Orlando, ci definisce “forcaioli”, al punto da assumere incompatibili i programmi per la Giustizia, dell’IDV e del PD.
Io non penso che l’on.Orlando sappia esattamente cosa abbia inteso dire.
Mettiamolo alla prova: mi faccia un esempio, l’on.Orlando, di programma “forcaiolo”, rinvenibile nei disegni di legge dell’IDV. Anche un solo esempio. Lo faccia per serietà e per rispetto, anche di se stesso.
Qualora, come credo, l’on.Orlando dovesse sottrarsi a questa minima interlocuzione, la mia conclusione, ovviamente, non sarà nel segno del giudizio di inadeguatezza del PD (conoscendo e lavorando, con buona intesa, con diversi parlamentari PD, in materia di giustizia), bensì dell’approssimazione e impreparazione del collega Orlando, comprensibilmente a disagio in materia che non conosce e di cui, miracolo della natura, è responsabile nazionale.
Andrea Orlando è un bravo ragazzo ma, scendesse dal seggiolone. La giustizia, non è cosa per lui.
Caro Luigi,la delegittimazione dell’interlocutore che ha opinioni diverse dalle tue e’ una tecnica tipica delle culture totalitarie.Per questo ho trovato particolarmente sgradevole,non che tu dissentissi come e’ logico dalla mia opinione ma che tu attribuisca quest’ultima sostanzialmente all’ignoranza. Che forse c’è ma mi consente di valutare le condotte politiche e non già i programmi,indubbiamente costruttivi e meritevoli di ogni rispetto. Il carcere a mio avviso e il terreno dove emergono le distanze che ci separano.dalla legge sulle detenute madri,al cd svuota carceri,allla legge sulla messa alla prova ogni occasione vi ha fatto gridare all’amnistia e al colpo di spugna,quando ben sapevate che si trattava di modeste misure finalizzate a ridurre la tensione carceraria. Nessuno discute la tua buonafede e correttezza ma e’ pur vero che assai diverse sono le nostre culture di provenienza. Non c’è nulla di sciocco nel riconoscerlo e guardare avanti per tentare,se e’ possibile di avvicinarsi.ps quando leggo dei vostri emendamenti dai quali discende l’incandidabilita per qualunque tipo di delitto compresi quelli di modestissimo rilievo e quelli d’opinione comprendo da discente della materia che cosa e’ in concreto il populismo penale di cui parla Luigi Ferrajoli. Con immutata stima Andrea.