#Diaz La matrioska giudiziaria

Luglio 6, 2012 in Appunti

La conferma della sentenza di condanna ai vertici della Polizia, non imputati delle lesioni ma per aver avallato false accuse, pur non avendo, in alcuni casi, sottoscritto atti e non essendo chiamati in causa da alcuno con l’accusa d’essere gli ispiratori del contenuto falso degli atti da altri redatto, lascia perplessi. Peraltro, stupisce che chi dispose l’operazione Diaz, addirittura scegliendo i reparti per l’intervento, e chi era alla testa, quale più alto in grado, degli uomini che eseguirono l’irruzione (con la violenza certa e vergognosa che ne seguì), non vennero mai indagati e assunsero il ruolo di testimoni delle false cose da essi stessi asserite (ricordate la immortalata famosa telefonata di Agnoletto, che chiedeva lumi su quanto stava accadendo? Ebbene, il suo interlocutore gli diceva di gravi atti di violenza asseritamente commessi dagli occupanti della Diaz e della giusta decisione di arrestarli tutti -“devono essere arrestati tutti”-). Mai indagato.
Invece è condannato Gratteri che arrivò alla Diaz dopo la violenta irruzione ( esistono i filmati del suo arrivo), nulla ha firmato, mai dichiarò di avere assistito ad atti di resistenza e violenza da parte degli occupanti della Diaz, mai interloquì con chi redasse gli atti con contenuto calunnioso.
Queste sono verità processuali certe. Per i giudici, è colpevole perchè essendo un alto vertice, sarebbe impensabile che sia rimasto estraneo alla confezione delle false accuse e prove, a carico degli occupanti della Diaz.
Ma così è. Dopo la sentenza Dell’Utri, con le aspre polemiche seguite, poteva la stessa sezione della cassazione, annullare anche questa sentenza?
Per me la decisione di ieri, era scontata: la sentenza Diaz è figlia della sentenza Dell’Utri. Una sorta di matrioska giudiziaria.