OGGI SI VOTA. Corruzione: lo stato dell’arte. Come il medico pietoso, lo Stato non cura la piaga che infetta

11 Marzo 2012 in Appunti

OGGI IN AULA SI VOTA IL MIO DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA CONVENZIONE DI STRASBURGO CONTRO LA CORRUZIONE.

La corruzione è un male diffuso nel mondo, altamente nocivo  perchè altera la regola del buon e imparziale funzionamento della pubblica amministrazione e determina una crescita dei costi del prodotto o del servizio. La consapevolezza della malattia,  ha indotto gli Stati a cercare di darsi regole comuni o omologhe,  specie considerando la trasnazionalità del fenomeno corruttivo.

L’Italia,  è uno dei paesi più esposti al mondo.  La Corte dei Conti ha stimato che la corruzione  costa al nostro paese 60/70 miliardi di euro l’anno,  determinati dalla lievitazione dei costi dei prodotti o servizi,  anche sotto forma di minore qualità e,  quindi,  di necessità di plurimi interventi,  per offrire ai cittadini qualcosa con standard accettabili.

Faccio l’esempio di una strada,  mal realizzata,  perchè a causa del pagamento di mazzette,  non è stata controllata la qualità del materiale impiegato.  Quella strada sarà devastata continuamente dalle buche nel manto stradale.  Bisognerà frequentemente  intervenire,  casomai con le medesime procedure afflitte da corruzione,  per dare al prodotto uno standard accettabile.  Il costo della strada lieviterà costantemente.  Il vizio iniziale è così diventato una incubatrice di successivi vizi.  Costo più costo più costo più…senza fine.

L’Europa è intervenuta,  nel 1999,  con due convenzioni del Consiglio,  una in materia civile ed una in materia penale.  L’Italia ha sottoscritto entrambe le convenzioni.  Nello stesso anno è stato istituito il GRECO  (Gruppo di Stati contro la corruzione),  per monitorare il rispetto da parte degli Stati membri,  degli standard fissati dal Consiglio d’Europa.

Poi il 9 dicembre 2003,  l’Italia ha sottoscritto la Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione.  Nelle premesse della convenzione,  si afferma che la corruzione costituisce una minaccia per la stabilità e la sicurezza della società e si evidenziano i nessi esistenti tra la corruzione ed altre forme di criminalità,  in particolare la criminalità organizzata e la criminalità economica.

LE  INADEMPIENZE.

L’Italia condivide e firma tutto,  ma poi non ratifica.  La ratifica necessita di una apposita legge votata dal Parlamento,  per dare attuazione alle Convenzioni.

Peraltro,  il governo Prodi,  con la legge n.34 del 2008,  aveva predisposto la delega per dare attuazione alla decisione del Consiglio d’Europa,  relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato.  Ma la delega non è stata esercitata dal governo Berlusconi.  Quindi si è consunta.

LE  INIZIATIVE  LEGISLATIVE  DI  IDV.

A giugno 2008,  ho presentato  i disegni di legge n.848  (per la ratifica della Convenzione ONU),  n.849  (per la ratifica della Convenzione in materia civile),  n.850  (per la ratifica della Convenzione in materia penale).

Ebbene il disegno di legge n.848,  è diventato legge  (n.116 del 2009).

Il disegno di legge n.849 , è stato approvato dal Senato il 29 settembre 2010,  quindi trasmesso alla Camera,  ove giace.

Il disegno di legge n.850  (sicuramente il più importante),  dopo grandi insistenze,  sarà votato dal Senato,  il prossimo martedì 13 marzo.

Per concludere:  la Commissione GRECO  (istituita per monitorare il rispetto degli impegni presi per la lotta alla corruzione),   ha pubblicato il primo rapporto sull’Italia,  prescrivendo n.23 raccomandazioni da osservare.  L’Italia,  doveva rispondere entro il 31 gennaio 2011,  per notiziare il recepimento ed attuazione delle raccomandazioni,  fatteci dall’Europa  (commissione GRECO).  Che poteva rispondere,  non avendo attuato le raccomandazioni?  Ed infatti,  basta fare un minimo di ricerca sul sito del Governo, attraverso la parola chiave GRECO.  Vi  troverete il rapporto con le 23 raccomandazioni-prescrizioni,  ma nessuna risposta dell’Italia.

Questo il desolante quadro della situazione:  massimamente esposti alla piaga della corruzione ma altrettanto massimamente inerti nell’adeguare la normativa di contrasto,  anzi addirittura lentissimi nel ratificare le convenzioni.

Per ottenere che venissero votati i nostri disegni di legge,  si è quasi litigato nella riunione dell’ufficio di presidenza, che stabilisce il programma dei lavori dell’aula.

Perchè tutto questo?  Perchè denunciamo la corruzione e poi facciamo lunghissime pennichelle?  L’inerzia  si confonde con la complicità.  La politica cialtronesca,   pensa a fare affari illeciti, poi propaganda l’effimero, strizzando l’occhietto alle cricche piccole e grandi.