Perchè Savona non può fare il presidente CONSOB. Per chi voglia sapere.

Febbraio 6, 2019 in Appunti

Legge 215/2004

ART. 2.
(Incompatibilità).

1. Il titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può:

a) ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare e da quelli previsti dall’articolo 1 e non inerenti alle medesime funzioni, ad esclusione delle cariche di cui all’articolo 1, secondo comma, della legge 13 febbraio 1953, n. 60;

b) ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni comunque denominate in enti di diritto pubblico, anche economici;

c) ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni comunque denominate ovvero esercitare compiti di gestione in società aventi fini di lucro o in attività di rilievo imprenditoriale;

d) esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati; in ragione di tali attività il titolare di cariche di governo può percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell’assunzione della carica; inoltre, non può ricoprire cariche o uffici, o svolgere altre funzioni comunque denominate, né compiere atti di gestione in associazioni o società tra professionisti;

e) esercitare qualsiasi tipo di impiego o lavoro pubblico;

f) esercitare qualsiasi tipo di impiego o lavoro privato.

2. L’imprenditore individuale provvede a nominare uno o più institori ai sensi degli articoli da 2203 a 2207 del codice civile.

3. Gli incarichi e le funzioni indicati al comma 1 cessano dalla data del giuramento relativo agli incarichi di cui all’articolo 1 e comunque dall’effettiva assunzione della carica; da essi non può derivare, per tutta la durata della carica di governo, alcuna forma di retribuzione o di vantaggio per il titolare. Le attività di cui al comma 1 sono vietate anche quando siano esercitate all’estero.

4. L’incompatibilità prevista dalla disposizione di cui alla lettera d) del comma 1 costituisce causa di impedimento temporaneo all’esercizio della professione e come tale è soggetta alla disciplina dettata dall’ordinamento professionale di appartenenza. L’incompatibilità prevista dalle disposizioni di cui alle lettere b)c) e d) del comma 1 perdura per dodici mesi dal termine della carica di governo nei confronti di enti di diritto pubblico, anche economici, nonché di società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta.

5. I dipendenti pubblici e privati sono collocati in aspettativa, o nell’analoga posizione prevista dagli ordinamenti di provenienza e secondo le medesime norme, con decorrenza dal giorno del giuramento e comunque dall’effettiva assunzione della carica. Resta fermo anche per i titolari delle cariche di governo che i periodi trascorsi nello svolgimento dell’incarico in posizione di aspettativa o di fuori ruolo non recano pregiudizio alla posizione professionale e alla progressione di carriera.

Legittima difesa e politica manigolda. Quando governavano i pistoleri attuali

Maggio 6, 2017 in Appunti

 

I guasti sono iniziati quando ci mise mani il governo Berlusconi-Bossi-Fini (ministro della giustizia Castelli) e addirittura venne inserita la circostanza della “desistenza” e la dottrina dovette interrogarsi se fosse necessario addirittura un onere di intimazione da parte dell’aggredito e solo se l’aggressore non avesse desistito, sarebbe stato possibile invocare la legittima difesa.
Ancora: nel 2006 leghisti, berlusconiani e finiani, inserirono che la legittima difesa con arma, era possibile solo se l’arma fosse detenuta “legittimamente”, sicchè se un aggredito avesse usato un arma detenuta illegalmente, non scattava la legittima difesa.

Ora i pistoleri Salvini-Meloni hanno dimenticato e dicono che la difesa è sempre legittima, che deve sparire il criterio della proporzionalità e l’eccesso colposo.

Memoria corta? No. Memoria manigolda.

COSE DA RIDERE O DA PIANGERE. IGNORANZA STELLARE

Maggio 4, 2017 in Appunti

COSE DA RIDERE O DA PIANGERE. IGNORANZA STELLARE

Mentre ZUCCARO ieri diceva:
La presenza di ufficiali di polizia giudiziaria SULLE NAVI DELLE ONG potrebbe essere una scelta utile, non per controllarle ma perchè possono fare rilievi che il personale delle ong non è autorizzato a fare.

DI MAIO ieri annunciava:
“Passiamo dalle parole ai fatti: oggi abbiamo depositato una proposta di legge che permette alle Procure di avvalersi della Polizia Giudiziaria A BORDO DI NAVI DELLA GUARDIA COSTIERA E NAVI MILITARI

Una sintonia singolare in contemporanea.

SENONCHE’

I 5S non hanno capito bene il suggerimento che qualcuno gli aveva fatto arrivare, sicchè propongono la polizia giudiziaria a bordo delle navi costiere e navi militare (COSA INUTILE PERCHE’ C’E’ GIA’) mentre Zuccaro sollecitava la polizia giudiziaria a bordo delle navi delle ong.

Politica e linguaggio. La via breve e l’ipocrisia lunga

Febbraio 12, 2017 in Appunti

La comunicazione cambia il linguaggio e non solo della politica.

E’ sparito il ragionamento perchè richiede tempo e chi legge o ascolta, si annoia.
E’ sparita anche la riflessione.
Ricordo quando, al senato, mi facevano un’intervista.
La raccomandazione era: 15 secondi, questo è il tempo televisivo.
E allora era tutto un industriarsi mentale per esporre un concetto col cronometro.
Vincente è trovare la frasetta ad effetto.
La volgarità è la scorciatoia concettuale. Per i giornali, conta il titolo.
Quando Grillo chiese: cosa fareste se vi trovaste, di notte, con la Boldrini in macchina?, era consapevole che avrebbe raccolto molte frasi volgari e sessiste. Offendeva con le parole degli altri.
Sintesi e volgarità sono il binomio perfetto.
Avete anche voi notato come le frasi che raccolgono più applausi, sono quelle con una parola volgare enfatizzata? Diventa concetto.
Ormai è così. Con tanta ipocrisia scandalizzata.

La Consulta sull’Italicum, indica una strada: ballottaggio tra liste apparentate.

Febbraio 10, 2017 in Appunti

La motivazione della Consulta sull’Italicum, boccia il ballottaggio tra le due liste che hanno ricevuto più voti al primo turno, in quanto esclude l’apparentamento o coalizione di liste tra i due turni. Se ne deduce che il ballottaggio tra coalizioni apparentate dopo il primo turno, non sarebbe incostituzionale. E’ la novità più evidente rispetto a quello che si sapeva e indica una strada.

Esattamente si dichiara l’incostituzionalità, ove nessuna lista abbia conseguito al primo turno il 40% dei voti (il che assicurerebbe il premio di maggioranza), <<limitatamente alle parole  “o, in mancanza, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, esclusa ogni forma di collegamento tre liste o di apparentamento tra i due turni di votazione“>>.

Di Maio e la lamentela all’Ordine dei Giornalisti: richiesta di bavaglio.

Febbraio 8, 2017 in Appunti

Di Maio manda una lamentela al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti per gli articoli, a suo dire, non veritieri sul caso Raggi e fa l’elenco nominativo dei giornalisti “incriminati”. L’iniziativa di Di Maio è del tutto anomala. Esiste l’istituto della querela se si ritenga diffamatorio un articolo di stampa. La scelta di Di Maio si connota, invece, per una sorta di richiesta preventiva di controllo sui futuri articoli.
Ma veramente Di Maio pensa che il Presidente dell’Ordine dei giornalisti, possa sindacare l’attività giornalistica di professionisti di varie testate?
Nelle democrazie non funziona così. Solo nelle democrazie apparenti, c’è il bavaglio preventivo.
Noi non siamo la Turchia o la Russia di Putin.
L’iniziativa 5s è sconcertante. Io ho memoria di campagne di stampa ma nessuno mai chiese il bavaglio preventivo, salvo l’editto bulgaro di Berlusconi.
Per la memoria, ricordo la campagna per lo scioglimento del Msi con applicazione della legge Scelba, portata avanti da Ferruccio Parri e giornali di sinistra.
Rammento la campagna del Candido e del Borghese, contro Giacomo Mancini.
Rammento la campagna anti Berlusconi con in testa Peppe D’Avanzo e, poi, Travaglio, Santoro.
Insomma è una brutta ed allarmante storiaccia di insofferenza antidemocratica.

Ora spetta a noi

Novembre 8, 2016 in Appunti

Mi si chiede del perchè voti SI. Rispondo che mi piace la riforma. Mi piace:

1. il referendum propositivo 

2. l’esame e decisione sui ddl di iniziativa popolare

3. la parità di genere

4. il tetto agli stipendi dei consiglieri regionali

5. il divieto di corrispondere denaro ai gruppi regionali

6. il superamento della legislazione concorrente

7. le limitazioni alla decretazione d’urgenza

8. lo statuto delle opposizioni

9. l’attribuzione allo stato delle competenze in materia di salute, ambiente, trasporti, istruzione, politiche sociali, ricerca scientifica, sicurezza sul lavoro, istruzione e formazione professionali, tutela beni culturali, protezione civile, energia, porti e aeroporti, attività culturali e turismo, commercio con l’estero (il che consentirà una disciplina unitaria ed uniforme)

10. la clausola di supremazia (mutuata dalla giurisprudenza costituzionale)

11. la trasparenza, oltre l’imparzialità e il buon andamento, nei pubblici uffici.

12. l’abolizione del CNEL e delle province

13. il senato delle autonomie territoriali, scelto dagli elettori

Queste cose e principi, attualmente, non sono in Costituzione.

A me piacciono e trovo che siano in linea con ciò che ho sempre pensato.

Ovviamente rispetto chi non voglia avere in Costituzione, queste cose nuove e questi principi.

Sarebbe però un vero peccato rinunziare a tutto ciò, dopo tanti anni di sterili tentativi. Ora ci siamo. Il Parlamento ha votato 6 volte. Ora spetta a noi.

Buone scelte a tutti.

La sofferenza e la libertà.

Novembre 7, 2016 in Appunti

images libertà

Da un certo punto di vista, potrebbe far piacere che diversi amici (il termine di fb o tw, è una forzatura), dimostrino interesse e reattività per le scelte individuali altrui.

Ho apprezzato il discorso di Renzi alla Leopolda e la sua visione del paese. Questa cosa l’ho scritta con brevi parole.

Ed è così che diversi “amici”, hanno evocato giudizi morali nei miei confronti per aver espresso una mia valutazione così “indecente”. Per loro non  avrei questo diritto mentre loro avrebbero il diritto di censurare, postando tra loro di me.

Per alcuni, la ragione di fondo, sarebbe in un mio tentativo di assicurarmi una “poltrona”, soffrendo di astinenza. Io non coltivo assolutamente questo interesse.

Ma veramente è così difficile, al mondo della politica d’oggi, dover per forza incasellare un giudizio e darne una spiegazione interessata? Perchè si è sedimentata questa compressione di se stessi,  svilendosi?

Altri “amici”, vogliono apparire sconsolati, perchè non mi sentono più in sintonia con loro (da destra e da sinistra).

Non voglio andare per le lunghe e rivendico per me e per tutti, il diritto della libertà di pensiero e di manifestazione dello stesso.

Lo ripeto da mesi: la riforma costituzionale mi piace e gli “insulti” (ci sono anche quelli), non mi fanno di certo cambiare idea.

Avendola in dono, posso augurare una bellissima cosa: buona libertà a tutti (e godetevela senza aggrovigliate sofferenze).

 

Il comitato dei saggi ed il referendum: le capriole

Novembre 2, 2016 in Appunti

Il primo capitolo del documento dei saggi (tra cui Onida, Ainis, Quagliarello: oggi tutti per il no) così iniziava:

“La Commissione si è innanzitutto pronunciata, con un’opinione unanime, in favore del superamento del bicameralismo paritario. E’ largamente prevalente l’ipotesi di introdurre una forma di bicameralismo differenziato per attribuire al Senato della Repubblica la rappresentanza degli enti territoriali, intesi sia come territorio che come Istituzioni, e alla Camera dei Deputati il rapporto fiduciario e l’indirizzo politico”.

Nuovi motivi per votare NO, tratti da post di sostenitori del NO

Novembre 2, 2016 in Appunti

Ho aggiornato la lista, cogliendo da alcuni commenti.

Vota NO
-perché non vuoi le scie chimiche
-perché non vuoi la guerra climatica
-perché non vuoi le onde sismiche
-perché non vuoi la truffa di Renzi sull’intensità del terremoto per non indennizzare i cittadini
-perché non vuoi che vinca la P2
-perché non vuoi una riforma scritta dalla Banca Morgan
-perché devi arginare l’offensiva plutocratica giudaico massonica.

Basta un NO.